I figli del diluvio di Lydia Millet

Ho letto I figli del diluvio di Lydia Millet per il gruppo di lettura di cui faccio parte e ho deciso di parlarne qui perché penso che leggerlo possa essere utile a chi stia scrivendo o voglia scrivere un romanzo sulla natura, sul cambiamento climatico e/o sul rapporto tra genitori e figli… in alcuni passaggi anche per capire cosa evitare di fare.

Trama

Un’estate, un gruppo di famiglie si riunisce in una villa a due passi dell’oceano per trascorrere insieme una lunga vacanza. Per madri e padri significa passare il tempo tra vizi e alcol, in un infinito happy hour; mentre i figli, ragazzi e ragazze dai sette ai diciassette anni, lasciati a loro stessi, creano una comunità e si nascondono l’un l’altro l’identità dei genitori, cercando di non essere collegati in alcun modo a quegli adulti imbarazzanti. Ma l’arrivo di un diluvio devastante sconvolge i loro piani. Il piccolo Jack, ispirato da una Bibbia illustrata, decide di salvare più animali possibile; sua sorella Eve e gli altri ragazzini lo aiutano, raccogliendo viveri nelle case sugli alberi. Ma la tempesta infuria, distrugge la villa e le città, e per salvarsi i ragazzi sono costretti ad abbandonare i genitori, depressi e disorientati, per ritrovarsi da soli in un territorio caotico e irriconoscibile.

Recensione

Il romanzo è abbastanza breve e risulta scorrevole, anche se verso la metà della narrazione c’è un brusco cambio di tono che mi ha lasciata un po’ perplessa. La trama è interessante e strutturata abbastanza bene, a parte un paio di passaggi sui quali però non voglio dire nulla per non fare spoiler. Nonostante la narratrice in prima persona, questo è un romanzo corale: infatti, in lingua originale viene utilizzato il “noi” mentre in fase di traduzione è stata fatta una scelta diversa. Il gruppo dei ragazzi in quanto tale risulta un po’ stereotipato, i classici adolescenti pieni di rabbia, mentre prendendo il singolo personaggio si trova una migliore caratterizzazione; per quanto mi riguarda penso che Jack sia il personaggio più azzeccato.

Nel complesso è stata una lettura abbastanza piacevole, che consiglierei agli appassionati di distopie, di temi di attualità e in particolare di romanzi che abbiano come tema di fondo la crisi climatica; d’altro canto non lo consiglierei a chi tende a farsi prendere dall’ansia, ma anche qui non voglio rivelare troppo.

La recensione è uscita in prima battuta sul mio blog letterario Il topo di biblioteca, ma qui oltre a I figli del diluvio di Lydia Millet ne trovate altre due su romanzi di generi completamente diversi: La stagione dei ragni e Tutta intera.

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