Prime correzioni fai da te

Ci sono alcuni piccoli errori che è facile commettere ma altrettanto facile correggere. Questo però, attenzione, non significa che un autore possa correggersi da solo il testo, a meno che non abbia le competenze del correttore di bozze e a patto che faccia passare almeno qualche mese tra la fine della scrittura e l’inizio della correzione per potersi distaccare a sufficienza dal testo ed essere così in grado di vedere i suoi stessi errori.

Ma torniamo alle prime correzioni fai da te

Word, infatti, ci viene incontro con una funzione molto comoda, il trova e sostituisci, che permette ad esempio di ricercare i doppi spazi e sostituirli tutti con un solo spazio nel tempo di un clic oppure, ipotizzando che come segno di dialogo abbiate scelto le caporali, di ricercare tutte le virgolette alte e gli apici e sostituirli appunto con le caporali. Le sostituzioni si possono fare una alla volta con il tasto sostituisci o tutte in un’unica soluzione con il tasto sostituisci tutto.
Ogni autore, poi, tende ad avere i propri “errori ricorrenti”, quindi ci sarà chi sistematicamente (o quasi) scrive E’ al posto di È o pò al posto di po’, giusto per fare un paio di esempi: il mio consiglio è naturalmente quello di sfruttare la funzione trova per rintracciare quegli errori che commettete più spesso.
Se tendete a utilizzare sempre le stesse parole potete invece utilizzare la funzione trova per sostituirne qualcuna con dei sinonimi.

Ogni casa editrice ha il suo normario editoriale, quindi se per esempio decidete di utilizzare le caporali e mettere la punteggiatura dentro i segni di dialogo e inviate il romanzo a diverse case editrici il correttore della CE che dovesse decidere di pubblicarvi sposterà la punteggiatura fuori dai segni di dialogo nel caso di Adelphi o sostituirà le caporali con i trattini nel caso di Einaudi.
È impensabile conoscere il normario editoriale di ogni casa editrice a cui andrete a proporre il vostro testo, ma è sicuramente utile, perché visivamente gradevole, utilizzare un criterio di uniformità: decidete quali segni di dialogo utilizzare e come trattare la punteggiatura e seguite questo criterio in tutto il testo.

Una rilettura attenta, soprattutto dopo mesi dalla fine della prima stesura, può sicuramente aiutarvi a scovare errori di ortografia, di battitura e refusi per inviare all’attenzione delle case editrici un testo il più pulito possibile; se invece pubblicate in self, il mio consiglio è quello di affidarvi senza indugio a un professionista (meglio a due professionisti: un correttore di bozze e un editor) perché non ci sarà nessun altro filtro tra voi e il lettore finale e un’opera con tanti errori non è certamente un buon biglietto da visita.

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