Il narratore

Il narratore è, naturalmente, colui che narra la storia; ma prima di approfondire questo argomento, dobbiamo fare una distinzione tra questa figura, quella dell’autore e la voce narrante.

Autore, narratore e voce narrante

L’autore è colui che materialmente ha scritto la storia, mentre, come abbiamo già detto, il narratore è colui che narra la storia: è la voce che racconta la storia al lettore. Ad esempio, nell’articolo sullo show don’t tell uno degli esempi che ho citato è Il gioco dell’angelo di Carlos Ruiz Zafon: in questo caso, il primo è naturalmente Zafon mentre il secondo è David Martin, il protagonista.
La voce narrante, infine, è la voce del narratore, la voce che ci racconta la storia; il punto di vista, invece, identifica la prospettiva. É la voce narrante della storia che colloca il lettore nel punto di vista scelto dallo scrittore.

La voce narrante più comune e più diffusa è la terza persona, perché l’autore utilizzando un narratore polifocalizzato ha più libertà di movimento, mentre la prima persona è meno usata anche se sta avendo una diffusione enorme negli ultimi anni; infine, la seconda persona è quella meno usata ma potete trovarne un esempio in L’amore liquido di Giusy di Dio. La scelta della voce narrante da utilizzare dipende soprattutto dalla predisposizione naturale dell’autore.
Una postilla sulla prima persona: si ha la prima persona con visione multipla quando l’autore narra sì in prima persona, ma attraverso le voci di più di un personaggio; un esempio famoso è L’eleganza del riccio di Muriel Barbery. Inoltre, la prima persona può essere inattendibile: ad esempio, questo accade ne Il cuore rivelatore di E.A. Poe dove la voce narrante è totalmente inattendibile dato che è quella di un folle.
Per approfondire l’argomento consiglio Lezioni di scrittura creativa (Gotham Writers’ Workshop, Dino Audino, 2005).

Narratore onnisciente e narratore onnipresente

“(Il narratore universale è) dove punto di vista e autore sono una cosa sola, una sorta di deus ex machina che governa la materia della narrazione ed è disgiunto dalle azioni e dalla sorte dei protagonisti del libro.” (Il prontuario dello scrittore, Franco Forte

La differenza tra narratore onnisciente e narratore onnipresente è più teorica che pratica: il narratore onnipresente può anche non essere onnisciente, può muoversi dappertutto ma senza sapere tutto.
Per approfondire l’argomento vi consiglio Il punto di vista di Marco Phillip Massai.

1 commento su “Il narratore”

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