Sull’editoria si è detto e si continua a dire tutto e il contrario di tutto: oggi vedremo i miti da sfatare sull’editoria.
L’ebook soppianterà il cartaceo
Sono anni che sentiamo dire che l’ebook soppianterà il cartaceo; eppure, dopo il boom del digitale che si è visto nel 2020 durante la pandemia, nel 2022 si è verificato un calo del digitale e un aumento delle vendite nelle librerie fisiche. Per i numeri precisi e i titoli più venduti vi rimando a quest’articolo de Il libraio, ma in definitiva direi che il cartaceo gode di ottima salute.
L’editor modifica il testo
L’editor non riscrive: dà suggerimenti all’autore su come migliorare un passaggio, una frase, un dialogo, la caratterizzazione di un personaggio o qualsiasi altra cosa vi venga in mente. Ma è sempre l’autore ad avere l’ultima parola e ad accettare o meno i suggerimenti.
Di falsi miti sugli editor ce ne sono una valanga, un altro super gettonato è che un autore affermato possa editare da sé il suo romanzo. Su questo vorrei dire solo una cosa: non fatemi bestemmiare. Un autore non può mai editarsi da sé, è troppo emotivamente coinvolto nel suo testo per poter vedere lucidamente e obbiettivamente cosa si può migliorare.
Il marketing editoriale non serve
Partiamo dal presupposto che il marketing editoriale, se fatto male, non solo non serve ma risulta addirittura dannoso. Ma se invece assumiamo che il suddetto marketing sia fatto bene, allora diventa addirittura fondamentale. In fondo, se non sono a conoscenza dell’esistenza di un libro come posso pensare di volerlo leggere?
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I miti da sfatare sull’editoria non si esauriscono certamente nello spazio di un post, ma questi sono quelli che sento più spesso.
Ve ne vengono in mente altri?
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